Sella, positivi i risultati del 2018, proseguono gli investimenti in innovazione

Comunicato stampa

Il Consiglio d'amministrazione di Banca Sella ha approvato i risultati al 31 dicembre 2018, che evidenziano un utile netto di 25,1 milioni di euro, in crescita rispetto ai 14,1 milioni di euro dell'anno precedente. Solida la posizione patrimoniale, con un Cet1 del 14,63% e un Total Capital Ratio del 18,06%, con una lieve riduzione (erano 15,10% e 19,50% a fine 2017) determinata dalla prosecuzione del consistente programma di investimenti, oltre che dall'applicazione del nuovo regime contabile IFRS9. Positivi gli indicatori relativi alla liquidità: l'indice LCR è pari a 197,2%, mentre l'indice NSFR è pari a 153,8% (per entrambi gli indicatori i limiti minimi previsti sono pari al 100%).

La Banca ha confermato il proprio buon andamento, con un margine di interesse cresciuto a 145,7 milioni di euro (+2,9%) e un margine di intermediazione rimasto stabile a 355,6 milioni di euro. I ricavi netti da servizi sono leggermente diminuiti a 209,9 milioni di euro (-1,9%), mentre la componente delle commissioni nette è aumentata del 3% attestandosi a 206,3 milioni di euro.

La raccolta diretta è cresciuta dell'1,8%, raggiungendo i 10 miliardi di euro, mentre quella globale a valore di mercato è stata di 25,5 miliardi di euro, in leggera flessione dell'1,4% a causa della diminuzione del valore dei corsi dei titoli derivante dall'andamento del mercato. Gli impieghi sono rimasti stabili a 7 miliardi di euro, confermando il supporto della banca alle attività di famiglie e imprese. Sono ulteriormente migliorati tutti gli indici relativi alla qualità del credito e l'Npl Ratio netto è sceso al 4,5%. L'indice Texas Ratio, che misura la capienza del patrimonio e degli accantonamenti rispetto ai rischi di credito, è migliorato al 63,8%, rispetto al 75% del 2017, confermandosi tra i migliori del settore bancario italiano.

I costi operativi sono aumentati del 3,7%, anche per effetto dei contributi versati ai fondi di risoluzione del sistema. Nel corso dell'anno la banca ha continuato ad investire in innovazione e nella trasformazione del modello di servizio ai clienti, sempre più incentrato sulla consulenza e sulla tecnologia. Banca Sella, in particolare, è stata tra le prime banche europee a mettere a disposizione dei clienti i bonifici istantanei e ha realizzato un innovativo sistema di voice banking che consente di accedere all'internet banking attraverso gli smart speaker intelligenti.

 


Il Consiglio di amministrazione di Banca Sella Holding ha approvato i risultati del Gruppo Sella, che evidenziano un utile netto di 24,1 milioni di euro, non perfettamente confrontabili con i 52,2 milioni di euro dell'anno precedente, sui quali avevano inciso poste straordinarie tra cui la cessione della partecipazione in Compagnie Financière Martin Maurel. Senza considerare le componenti straordinarie l'utile netto di quest'anno è stato di 23,3 milioni di euro, in leggera flessione rispetto ai 27,4 milioni di euro dell'anno precedente, per effetto degli investimenti necessari alla fase di startup delle realtà del Fintech, dell'Open banking e di Hype.

Confermata la solida posizione patrimoniale (Cet1 a 11,28% e Total Capital Ratio a 13,16%) ampiamente superiore alle soglie richieste. Positivi gli indicatori relativi alla liquidità: l'indice LCR è pari a 178%, mentre l'indice NSFR è pari a 131,8%.

Il Gruppo Sella nel corso dell'anno ha ulteriormente sviluppato la propria strategia di crescita nell'innovazione e nel Fintech. In particolare, dopo aver promosso la nascita del Fintech District di  Milano, nel quale oggi sono presenti oltre cento aziende e startup, e aver creato l'ecosistema di open banking Fabrick, ha investito sulla ¿startup interna¿ Hype, che opera nel mercato delle cosiddette challenger banks con un'app di light banking per gestire denaro e fare pagamenti, che nel giro di pochi mesi ha raggiunto circa 600 mila clienti.

Nel corso del 2018, inoltre, Banca Patrimoni Sella & C. ha concluso l'acquisizione del ramo italiano di wealth management di Schroders e ha proseguito il processo di rafforzamento su tutto il territorio con l'apertura delle nuove succursali di Lecce e Verona. Il Gruppo, inoltre, ha perfezionato le acquisizioni della società di peer-to-peer lending Smartika Spa, di Vipera Plc, società specializzata nelle soluzioni mobile per il mercato finanziario e retail, e di Kubique Spa, che opera nel settore delle piattaforme per la gestione dei servizi di finanziamento della supply chain delle imprese. Il Gruppo ha anche creato la nuova divisione Sella Corporate & Investment Banking, specializzata in operazioni di finanza straordinaria, per supportare i progetti strategici per la crescita, l'innovazione e l'internazionalizzazione delle Pmi.

Di seguito i principali risultati del 2018. 

 

I principali risultati di Banca Sella

Utile netto - Banca Sella, la maggiore società del Gruppo Sella, ha chiuso il 2018 con un utile netto di 25,1 milioni di euro, in crescita rispetto ai 14,1 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente.

Qualità del credito - Migliora ulteriormente la qualità del credito. Le rettifiche di valore nette sono diminuite del 5,7%, scendendo a 31,9 milioni di euro dai 33,9 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente e il rapporto su base annua tra le rettifiche e il totale degli impieghi al netto dei Pct è sceso allo 0,45% (era 0,53% al 31 dicembre 2017).
Migliorati anche i tassi di copertura, anche per effetto dell'applicazione del nuovo principio IFRS9. Quello sui crediti deteriorati è migliorato, crescendo al 52,5% rispetto al 48,9% di fine 2017 e quello sulle sole sofferenze è salito al 61,6% rispetto al 58,3% di fine 2017. Il rapporto tra crediti deteriorati netti e totale degli impieghi netti è migliorato, scendendo al 4,5%, come il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale degli impieghi lordi, che si è ridotto al 9,0%, anche grazie ad un'operazione di cessione di crediti in sofferenza effettuata in corso d'anno.

Raccolta e impieghi - La raccolta globale al valore di mercato è stata di 25,5 miliardi di euro (-1,4%) contro i 25,9 miliardi di euro a fine 2017. La raccolta netta è stata pari a 670 milioni di euro, su cui incide la diminuzione del valore dei corsi dei titoli derivante dall'andamento del mercato di 1,04 miliardi di euro. La raccolta diretta è cresciuta di 174,7 milioni di euro, attestandosi a 10 miliardi di euro (+1,8%), mentre quella indiretta, valorizzata a prezzi di mercato, ha registrato una diminuzione rispetto a quella registrata a fine 2017, attestandosi a 15,6 miliardi di euro (-3,3%). Stabili gli impieghi a 7 miliardi di euro.

Texas Ratio - L'indice Texas Ratio di Banca Sella, pari al 63,8%, risulta tra i migliori del settore bancario italiano, ed è in ulteriore miglioramento rispetto al 75% di fine 2017.

Ricavi e margini - I ricavi netti da servizi sono stati pari a 209,9 milioni di euro (-1,9%). Il margine di intermediazione è rimasto stabile a 355,6 milioni di euro, mentre il margine di interesse è cresciuto a 145,7 milioni di euro (+2,9%). I costi operativi sono aumentati del 3,7%, in particolare per l'incidenza delle numerose iniziative previste e legate allo sviluppo della banca portate avanti nel corso dell'anno.

Solidità - Confermata l'elevata solidità patrimoniale. Il Cet1 è pari al 14,63% (era 15,10% al 31 dicembre 2017) e il Total Capital Ratio è pari a 18,06% (era 19,50% al 31 dicembre 2017). I coefficienti sono stati calcolati tenendo conto del regime transitorio consentito in sede di prima applicazione del nuovo principio contabile IFRS9. La lieve riduzione del Cet1 è stata determinata dalla prosecuzione del consistente programma di investimenti della banca.

Liquidità - Positivi gli indicatori relativi alla liquidità: l'indice LCR è pari a 197,2% (il limite minimo a partire dal 2018 è del 100%), mentre l'indice NSFR è pari a 153,8% (in vigore da inizio 2018 e deve rispettare il limite minimo pari al 100%). 

 

I principali risultati del Gruppo Sella

Utile netto - Il 2018 si è chiuso con un utile netto di 24,1 milioni di euro. Senza considerare le componenti straordinarie derivanti da operazioni societarie, l'utile netto dell'anno sarebbe stato di 23,3 milioni di euro, in leggera diminuzione rispetto ai 27,4 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente a perimetro confrontabile, per effetto degli investimenti nel Fintech e nell'Open banking (considerando le componenti straordinarie, l'utile netto al 31 dicembre 2017 era stato pari a 52,2 milioni di euro).

Raccolta e impieghi - Positivo l'andamento della raccolta e degli impieghi. La raccolta globale al valore di mercato e al netto dei pronti contro termine è cresciuta di 400 milioni di euro (+1,3%), attestandosi a 35,7 miliardi di euro. La raccolta netta da clientela è stata di 2,13 miliardi di euro, su cui incide la diminuzione del valore dei corsi dei titoli derivante dall'andamento del mercato di 1,7 miliardi di euro. La raccolta diretta comprensiva dei pronti contro termine passivi ha registrato un incremento di 578 milioni di euro (+5,3%), attestandosi a 11,6 miliardi di euro. Gli impieghi sono risultati stabili a 8 miliardi di euro. Gli impieghi al netto dei pronti contro termine attivi sono stati pari a 7,9 miliardi di euro.

Qualità del credito - La qualità del credito è ulteriormente migliorata. Le rettifiche di valore nette si sono ridotte del 18,1%, attestandosi a 39,2 milioni di euro contro i 47,8 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente. Il rapporto su base annua tra rettifiche e totale degli impieghi al netto dei pronti contro termine è sceso allo 0,54% dallo 0,60% di fine 2017.
Ulteriormente incrementati i tassi di copertura dei crediti, anche per effetto dell'applicazione del nuovo principio IFRS9. La copertura dei crediti deteriorati è salita al 52,4% (era 49,8% a fine 2017), mentre la copertura sulle sole sofferenze è salita al 62,7% (era 59,8% a fine 2017). L'incidenza dei crediti deteriorati netti sugli impieghi netti è del 4,6%, mentre l'incidenza dei crediti deteriorati lordi sugli impieghi lordi è pari al 9,2%, anche grazie ad un'operazione di cessione di crediti in sofferenza realizzata nel mese di giugno.

Texas Ratio - L'indice Texas Ratio del Gruppo, pari al 57,6%, si conferma tra i migliori del settore bancario italiano, in ulteriore miglioramento rispetto al 66,1% di fine 2017.

Ricavi e margini - I ricavi netti da servizi sono risultati in crescita del 2,4% pari a 314,8 milioni di euro, grazie ai risultati positivi ottenuti nei principali settori di business del Gruppo tra cui l'attività finanziaria, i sistemi di pagamento e i servizi di investimento (erano stati pari a 307,5 milioni di euro nel 2017). Il margine di interesse è cresciuto del 3,2% (233,5 milioni di euro contro i 226,3 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente), così come il margine di intermediazione che è cresciuto del 2,7% (548,4 milioni di euro contro i 533,8 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente). I costi operativi sono saliti dell'11,8%, in particolare per l'incidenza delle numerose iniziative legate allo sviluppo del Gruppo nel Fintech e nell'Open banking.

Solidità - Nel corso del 2018, inoltre, il Gruppo Sella ha confermato la propria solida posizione patrimoniale, ampiamente superiore alle soglie minime richieste. Il Cet1 del Gruppo è risultato pari a 11,28% (era 12,23% al 31 dicembre 2017), rispetto alla soglia del 6,627% assegnata nell'ambito del processo di revisione prudenziale SREP, e il Total Capital Ratio al 13,16% (era 14,47% al 31 dicembre 2017), anche in questo caso superiore alla soglia assegnata del 10,377%. I coefficienti sono stati calcolati tenendo conto del regime transitorio consentito in sede di prima applicazione del nuovo principio contabile IFRS9. 
La lieve riduzione del Cet1 è stata determinata dalla prosecuzione del consistente programma di investimenti e dell'applicazione del nuovo regime contabile.
In particolare, tra le società del Gruppo, Banca Sella ha registrato un Cet1 del 14,63% (era al 15,10% al 31 dicembre 2017) e un Total Capital Ratio al 18,06% (era 19,50% al 31 dicembre2017) e Banca Patrimoni Sella & C. un Cet1 del 13,85% (era 14% al 31 dicembre 2017) e un Total Capital Ratio al 13,85% (era 14% al 31 dicembre 2017).

Liquidità - Positivi gli indicatori relativi alla liquidità del Gruppo: l'indice LCR è pari a 178% (il limite minimo richiesto a partire dal 2018 è pari al 100%), mentre l'indice NSFR è pari a 131,8% (l'indice è in vigore da inizio 2018 e il limite minimo è pari al 100%). 

 

 

Biella,
8 febbraio 2019
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