Sella, positivi i risultati dei primi nove mesi dell'anno

Comunicato stampa

Primi nove mesi dell'anno positivi per il Gruppo Sella. Banca Sella, la maggiore società del gruppo, ha chiuso i risultati al 30 settembre 2018 con un utile netto di 22,6 milioni di euro, in crescita del 56,2% rispetto ai 14,5 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente. Il margine di intermediazione è cresciuto a 264,3 milioni di euro (+1,2%), così come il margine di interesse si è attestato a 108,8 milioni di euro (+1,2%). I ricavi netti da servizi sono saliti a 155,5 milioni di euro (+1,3%).

Positivo anche l'andamento della raccolta globale al valore di mercato, pari a 26 miliardi di euro (+0,3%), con una raccolta netta pari a 695 milioni di euro, su cui incide la diminuzione del valore dei corsi dei titoli derivante dall'andamento del mercato pari a 614 milioni di euro. Quanto al credito a famiglie e imprese, gli impieghi sono saliti a 7,1 miliardi di euro (+0,8%) e tutti gli indici relativi alla qualità del credito hanno registrato un ulteriore miglioramento. L'Npl Ratio netto è sceso al 4,7%. L'indice Texas Ratio, pari al 65,7%, è tra i migliori del settore bancario italiano.

Banca Sella ha anche confermato la sua solida posizione patrimoniale, con un Cet1 del 14,49% e un Total Capital Ratio del 18,08%. La lieve riduzione del Cet1 (era 14,58% al 30 giugno 2018) è dovuta alla prosecuzione del programma di investimenti legato alla trasformazione del modello di servizio ai clienti, sempre più incentrato sulla consulenza e sull'innovazione tecnologica, in particolare nell'ambito dei sistemi di pagamento e con le nuove sedi sul territorio del centro di innovazione per le imprese SellaLab. Banca Sella, tra l'altro, nel corso dell'anno è stata tra le prime banche europee a mettere a disposizione dei clienti i bonifici istantanei e a realizzare un innovativo sistema di voice banking, che consente di accedere alle principali funzioni dell'internet banking attraverso gli smart speaker intelligenti come Google Home.

Approvati anche i risultati consolidati del Gruppo Sella, che al 30 settembre 2018 ha registrato un utile un utile netto pari a 26,7 milioni di euro, la conferma dell'elevata solidità patrimoniale (Cet1 pari a 11,26% e Total Capital Ratio a 13,14%, ampiamente superiori alla soglia richiesta), la crescita della raccolta globale al valore di mercato (+3,7%) e degli impieghi (+1,4%). Senza considerare le componenti straordinarie derivanti da operazioni societarie, l'utile netto dei primi nove mesi dell'anno sarebbe stato di 25,2 milioni di euro, in crescita rispetto ai 21,9 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente a perimetro confrontabile.

Nel corso dell'anno il Gruppo Sella ha continuato a investire in tutti i principali settori di business e in particolare nel Fintech e nella piattaforma di open banking. In questo ambito sono state perfezionate le acquisizioni della società di peer-to-peer lending Smartika Spa, della società specializzata nelle soluzioni mobile per il mercato finanziario e retail Vipera Plc, e della società specializzata nelle piattaforme per la gestione dei servizi di finanziamento della supply chain delle imprese Kubique Spa. Il Gruppo ha anche creato la nuova divisione Sella Corporate & Investment Banking, specializzata in operazioni di finanza straordinaria, per supportare i progetti strategici per la crescita, l'innovazione e l'internazionalizzazione delle Pmi. Nell'ambito del private banking, Banca Patrimoni Sella & C., dopo aver concluso nella prima parte dell'anno l'acquisizione del ramo italiano di wealth management di Schroders, ha proseguito il processo di rafforzamento su tutto il territorio con l'apertura delle nuove sedi di Lecce e Verona.

Di seguito i principali risultati.

I principali risultati del Gruppo Sella

Utile netto - Senza considerare le componenti straordinarie derivanti da operazioni societarie, l'utile netto dei primi nove mesi dell'anno sarebbe stato di 25,2 milioni di euro, in crescita rispetto ai 21,9 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente a perimetro confrontabile (considerando tali componenti, l'utile netto al 30 settembre 2017 era stato pari a 47,3 milioni di euro).

Raccolta e impieghi - Positivo l'andamento della raccolta e degli impieghi. La raccolta globale al valore di mercato e al netto dei pronti contro termine è cresciuta di 1,3 miliardi di euro (+3,7%), attestandosi a 36,6 miliardi di euro. La raccolta netta da clientela è stata di 2,1 miliardi di euro, su cui incide la diminuzione del valore dei corsi dei titoli derivante dall'andamento del mercato di 842 milioni di euro. La raccolta diretta comprensiva dei pronti contro termine passivi ha registrato un incremento di 599,6 milioni di euro (+5,5%), attestandosi a 11,6 miliardi di euro. Gli impieghi sono risultati pari a 8,1 miliardi di euro (+1,4%). Gli impieghi al netto dei pronti contro termine attivi sono stati pari a 7,9 miliardi di euro (+0,8%).

Qualità del credito - La qualità del credito è ulteriormente migliorata. Le rettifiche di valore nette si sono ridotte del 29,7%, attestandosi a 27,8 milioni di euro contro i 39,5 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente. Il rapporto su base annua tra rettifiche e totale degli impieghi al netto dei pronti contro termine è sceso allo 0,46% dallo 0,60% di fine 2017. Ulteriormente incrementati i tassi di copertura dei crediti, anche per effetto dell'applicazione del nuovo principio IFRS9. La copertura dei crediti deteriorati è salita al 51% (era 49,8% a fine 2017), mentre la copertura sulle sole sofferenze è salita al 61,9% (era 59,8% a fine 2017). L'incidenza dei crediti deteriorati netti sugli impieghi netti è del 4,9%, mentre l'incidenza dei crediti deteriorati lordi sugli impieghi lordi è pari al 9,4%, anche grazie ad un'operazione di cessione di crediti in sofferenza realizzata nel mese di giugno.

Texas Ratio - L'indice Texas Ratio del gruppo, pari al 58,9%, si conferma tra i migliori del settore bancario italiano, in ulteriore miglioramento rispetto al 66,1% di fine 2017.

Ricavi e margini - I ricavi netti da servizi sono cresciuti del 6,5 % (231,7 milioni di euro contro i 217,5 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente) grazie anche ai risultati positivi ottenuti nei principali settori di business del gruppo, tra cui il risparmio gestito, l'attività finanziaria e i sistemi di pagamento. Il margine di intermediazione è cresciuto del 3,5% (404,1 milioni di euro contro i 390,6 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente), mentre il margine di interesse è leggermente diminuito dello 0,4% (172,4 milioni di euro contro i 173,1 milioni di euro nello stesso periodo dell'anno precedente), a causa dei tassi attivi medi inferiori rispetto a quelli dei primi nove mesi del 2017. Sul margine di intermediazione hanno avuto impatto positivo gli interessi derivanti dall'attività finanziaria. I costi operativi sono saliti del 9,1%, in particolare per l'incidenza delle numerose iniziative legate allo sviluppo del Gruppo.

Solidità - Nel corso dei primi nove mesi del 2018, inoltre, il Gruppo Sella ha confermato la propria solida posizione patrimoniale, ampiamente superiore alle soglie minime richieste. Il Cet1 del gruppo è risultato pari a 11,26% (era 11,47% al 30 giugno 2018), rispetto alla soglia del 6,625% assegnata nell'ambito del processo di revisione prudenziale SREP, e il Total Capital Ratio al 13,14% (era 13,43% al 30 giugno 2018), anche in questo caso superiore alla soglia assegnata del 10,375%. I coefficienti sono stati calcolati tenendo conto del regime transitorio consentito in sede di prima applicazione del nuovo principio contabile IFRS9.
La lieve riduzione del Cet1 è stata determinata dalla prosecuzione del consistente programma di investimenti, mentre l'impatto negativo derivante dall'ampliamento dello spread da inizio anno ha inciso in maniera contenuta per 23 basis point.
In particolare, tra le società del gruppo, Banca Sella ha registrato un Cet1 del 14,49% (era al 14,58% al 30 giugno 2018) e un Total Capital Ratio al 18,08% (era 18,41% al 30 giugno 2018) e Banca Patrimoni Sella & C. un Cet1 del 14,51% (era 13,63% al 30 giugno 2018) e un Total Capital Ratio al 14,51% (era 13,63% al 30 giugno 2018).

Liquidità - Positivi gli indicatori relativi alla liquidità del Gruppo: l'indice LCR è pari a 173,4% (il limite minimo richiesto a partire dal 2018 è pari al 100%), mentre l'indice NSFR è pari a 131,9% (l'indice è in vigore da inizio 2018 e il limite minimo è pari al 100%).

I principali risultati di Banca Sella

Utile netto - Banca Sella, la maggiore società del Gruppo Sella, ha chiuso i primi nove mesi del 2018 con un utile netto di 22,6 milioni di euro, in crescita rispetto ai 14,5 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente.

Qualità del credito - Migliora ulteriormente la qualità del credito. Le rettifiche di valore nette sono diminuite del 24,8%, scendendo a 21,8 milioni di euro dai 29 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente e il rapporto su base annua tra le rettifiche e il totale degli impieghi al netto dei Pct è sceso allo 0,38% (era 0,53% al 31 dicembre 2017).
Migliorati anche i tassi di copertura, anche per effetto dell'applicazione del nuovo principio IFRS9. Quello dei crediti deteriorati è migliorato, crescendo al 50,7% rispetto al 48,9% di fine 2017 e quello sulle sole sofferenze è salito al 60,6% rispetto al 58,3% di fine 2017. Il rapporto tra crediti deteriorati netti e totale degli impieghi netti è migliorato, scendendo al 4,7%, come il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale degli impieghi lordi, che si è ridotto al 9,2%, anche grazie ad un'operazione di cessione di crediti in sofferenza effettuata in corso d'anno.

Raccolta e impieghi - La raccolta globale al valore di mercato è stata di 26 miliardi di euro (+0,3%) contro i 25,9 miliardi di euro a fine 2017. La raccolta netta è stata pari a 695 milioni di euro, su cui incide la diminuzione del valore dei corsi dei titoli derivante dall'andamento del mercato di 614 milioni di euro. La raccolta diretta è cresciuta di 250,2 milioni di euro, attestandosi a 10 miliardi di euro (+2,6%), mentre quella indiretta, valorizzata a prezzi di mercato, ha registrato una diminuzione rispetto a quella registrata a fine 2017, attestandosi a 15,9 miliardi di euro (-1,1%). In lieve crescita gli impieghi a 7,1 miliardi di euro (+0,8%).

Texas Ratio - L'indice Texas Ratio di Banca Sella, pari al 65,7%, risulta è tra i migliori del settore bancario italiano, ed è in ulteriore miglioramento rispetto al 75% di fine 2017.

Ricavi e margini - I ricavi netti da servizi sono stati di 155,5 milioni di euro (+1,3%). Il margine di intermediazione è cresciuto a 264,3milioni di euro (+1,2%), così come il margine di interesse si è attestato a 108,8 milioni di euro (+1,2%). I costi operativi sono aumentati del 2,7%, in particolare per l'incidenza delle numerose iniziative legate allo sviluppo della banca portate avanti nel corso dell'anno.

Solidità - Confermata l'elevata solidità patrimoniale. Il Cet1 è pari al 14,49% (era 14,58% al 30 giugno 2018) e il Total Capital Ratio è pari a 18,08% (era 18,41% al 30 giugno 2018). I coefficienti sono stati calcolati tenendo conto del regime transitorio consentito in sede di prima applicazione del nuovo principio contabile IFRS9.
La lieve riduzione del Cet1 è stata determinata dalla prosecuzione del consistente programma di investimenti, mentre l'impatto negativo derivante dall'ampliamento dello spread ha inciso in maniera contenuta per 26 basis point.

Liquidità - Positivi gli indicatori relativi alla liquidità: l'indice LCR è pari a 191,2 % (il limite minimo a partire dal 2018 è del 100%), mentre l'indice NSFR è pari a 157,3 % (in vigore da inizio 2018 e deve rispettare il limite minimo pari al 100%).

Biella,
9 novembre 2018
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