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Sella, positivo il bilancio 2020: confermata la solidità e la fiducia dei clienti, prosegue la strategia di crescita e sviluppo dell'ecosistema innovativo

Comunicato stampa

Il gruppo Sella chiude il 2020 con un bilancio positivo. I risultati approvati oggi dai Consigli d'amministrazione della capogruppo Banca Sella Holding e di Banca Sella, infatti, hanno evidenziato un positivo sviluppo commerciale e confermato l'elevata solidità patrimoniale, l'efficacia del modello di business nonché la validità delle misure adottate per dipendenti e clienti durante l'emergenza Covid-19. È proseguita inoltre la forte crescita dell'open banking e l'ampliamento dell'ecosistema innovativo aperto, confermando Sella tra le principali realtà italiane in questo campo, impegnate a favorire uno sviluppo economico sostenibile. Ecco i principali risultati.

I risultati di Banca Sella

Banca Sella ha chiuso il 2020 con un utile netto di 28,1 milioni di euro, in calo rispetto ai 35,4 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente, principalmente per effetto delle maggiori rettifiche derivanti da una prudente valutazione del rischio di credito, senza le quali l'utile sarebbe stato in crescita. Tali maggiori rettifiche sono state pari a 17,7 milioni di euro e sono state appostate per i possibili ulteriori impatti futuri, non ancora manifestatisi, legati allo scenario macroeconomico generale determinato dal Covid-19.

In questo contesto, il buon andamento della banca è evidenziato soprattutto dal risultato operativo lordo, cresciuto del 3,2% rispetto al 2019. La conferma della fiducia da parte dei clienti, inoltre, è testimoniata da uno dei migliori risultati di sempre della raccolta. La raccolta diretta è cresciuta del 9,1%, attestandosi a 12 miliardi di euro. La raccolta globale al valore di mercato è cresciuta dell'8,1%, attestandosi a 30,1 miliardi di euro. La raccolta netta è stata di 2 miliardi di euro.

In crescita anche gli impieghi a supporto delle attività di famiglie e imprese, che hanno registrato un incremento del 4,8%, attestandosi a 7,7 miliardi di euro, anche per via delle misure previste dal decreto liquidità, che hanno visto la banca fortemente impegnata a supportare i clienti nelle richieste e a garantire un rapido afflusso delle risorse.

La diversificazione delle fonti di ricavo, a conferma della validità della strategia di sviluppo della banca, nonostante lo scenario complesso dovuto alla pandemia, ha determinato una crescita del margine d'intermediazione dell'1,2% a 370,8 milioni di euro. I ricavi netti da servizi hanno registrato la leggera diminuzione dell'1,6% a 206,7 milioni di euro, mentre il margine di interesse è risultato stabile a 145,6 milioni di euro.

Quanto agli indici di qualità del credito, l'Npl Ratio netto è sceso al 2,7% dal 3,5% di fine 2019. Il Texas Ratio, che misura la capienza del patrimonio e degli accantonamenti rispetto ai rischi di credito, è migliorato scendendo al 44,7%. Entrambi gli indicatori tengono conto delle rettifiche derivanti anche dallo scenario macroeconomico generale determinato dal Covid-19.

Il costo del rischio di credito è stato pari a 65 bps, di cui 23 bps relativi all'impatto delle rettifiche per prevedibili futuri effetti del Covid-19. Tale costo era stato di 44 bps a fine 2019.

Confermata anche l'elevata solidità patrimoniale della banca, con un Cet1 del 16,14% e un Total Capital Ratio del 19,94% (erano rispettivamente al 15,10% e 18,93% a fine 2019). Positivi anche gli indicatori relativi alla liquidità: l'indice LCR è pari a 234,4%, mentre l'indice NSFR è pari a 152,3%, ampiamente superiori al limite minimo di entrambi previsto del 100%.

Il Consiglio d'amministrazione di Banca Sella, valutando la solidità patrimoniale e la capacità di autofinanziamento attuale e prospettica della banca, in occasione dell'approvazione del bilancio prevista per il prossimo aprile, proporrà alla Assemblea degli azionisti di procedere alla distribuzione di dividendi, nei limiti consentiti dall'Autorità di vigilanza.

I risultati consolidati del gruppo Sella

I risultati consolidati del gruppo Sella al 31 dicembre 2020 si sono chiusi con un utile netto di 30,2 milioni di euro, rispetto ai 34 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente, principalmente per effetto delle maggiori rettifiche derivanti da una prudente valutazione del rischio di credito, senza le quali l'utile sarebbe stato in crescita. Tali maggiori rettifiche, infatti, sono state pari a 24 milioni di euro e sono state appostate per i possibili ulteriori impatti futuri, non ancora manifestatisi, legati allo scenario macroeconomico generale determinato dal Covid-19.

Il gruppo Sella nel corso dell'anno ha incrementato gli investimenti, proseguendo la propria strategia di crescita basata sullo sviluppo di un ecosistema finanziario aperto, del modello di piattaforma e dell'open banking, che continua a registrare tassi di crescita esponenziali delle operazioni tramite Api. In questo quadro Sella ha dato vita anche alla prima operazione di consolidamento industriale nel mercato italiano dell'open banking, siglando la joint venture con illimity in Hype, per accelerare ulteriormente la crescita della challenger bank nata in Sellalab.

Il buon andamento del gruppo è confermato dal risultato operativo lordo, cresciuto del 6,6% rispetto al 2019. Particolarmente positivo è stato l'andamento della raccolta, con un risultato tra i migliori di sempre, a testimonianza della fiducia dei clienti. La raccolta diretta è cresciuta del 10,7% attestandosi a 14 miliardi di euro. La raccolta globale al valore di mercato è cresciuta dell'8,7% attestandosi a 42,8 miliardi di euro. La raccolta netta è stata di 3 miliardi di euro.

In crescita anche gli impieghi a supporto delle attività di famiglie e imprese: gli impieghi, comprensivi dei Pct, sono cresciuti dell'8,2% a 9,1 miliardi di euro, mentre gli impieghi al netto dei Pct sono cresciuti del 5,3% a 8,7 miliardi di euro.

Grazie all'elevata diversificazione del modello di business e al buon andamento di settori importanti come i servizi di investimento, il corporate e investment banking e i sistemi di pagamento, il margine di intermediazione è cresciuto del 6,2% a 640 milioni di euro. I ricavi netti da servizi sono aumentati del 6,6% a 338 milioni di euro, mentre il margine di interesse è diminuito del 2,2% a 232 milioni di euro.

I risultati mostrano un miglioramento degli indici di qualità del credito, con l'Npl Ratio netto che è sceso al 2,9% dal 3,6% di fine 2019. Il Texas Ratio, che misura la capienza del patrimonio e degli accantonamenti rispetto ai rischi di credito è al 40,4%. Entrambi gli indicatori tengono conto delle rettifiche derivanti anche dallo scenario macroeconomico generale determinato dal Covid-19.

Il costo del rischio di credito è stato pari a 85 bps, di cui 27 bps relativi all'impatto delle rettifiche per prevedibili futuri effetti del Covid-19. Tale costo era stato di 57 bps a fine 2019.

Nonostante i forti investimenti il cost to income del gruppo è risultato stabile al 79,2%. Confermata la solida posizione patrimoniale con il Cet1 del gruppo pari a 12,22% e il Total Capital Ratio pari a 14,13%, rispetto all'11,41% e al 13,44% di fine 2019, con entrambi gli indicatori ampiamente superiori alle soglie richieste.

Dipendenti e clienti

Nel corso del 2020, fin dall'inizio dell'emergenza Covid-19, il gruppo e la banca hanno sempre assicurato la piena operatività dei servizi, grazie all'impegno delle proprie persone e agli investimenti in innovazione tecnologica e digitale che guidano il proprio sviluppo. In questo quadro, per tutelare la salute di dipendenti e clienti, oltre alle misure di sicurezza negli uffici e nelle succursali sono state adottate le relazioni da remoto e lo smartworking diffuso in tutti i casi possibili. Lo smartworking ha coinvolto oltre 3.500 persone in contemporanea e le giornate di lavoro complessive da remoto nel corso dell'anno sono passate da 17 mila a 460 mila. Le nuove modalità di lavoro sono state accompagnate da una campagna di formazione e da un capillare programma per dotare i dipendenti di computer portatili, schermi, tastiere, sedie ergonomiche e altri strumenti necessari a migliorare le postazioni personali fuori ufficio. Tutti i dipendenti e i collaboratori, inoltre, hanno avuto la possibilità di sottoporsi gratuitamente e volontariamente al test sierologico, che nella fase acuta dell'emergenza ha consentito di individuare anche molti casi asintomatici ed evitare che diffondessero il contagio tra colleghi e familiari, e al vaccino antinfluenzale. La copertura della polizza sanitaria è stata estesa anche al rischio Covid-19. Accanto alla sicurezza delle persone e alla continuità operativa, il gruppo e la banca si sono impegnati a supportare famiglie e imprese nel contesto difficile determinato dalla pandemia. Attraverso la propria rete di partecipazioni e interazioni con startup e fintech, tramite la piattaforma d'innovazione Sellalab e il Fintech District di Milano, sono state sviluppate anche nuove soluzioni per interagire a distanza con i clienti (la piattaforma di web collaboration per succursali e private banker con la scale-up Bandyer), per diffondere l'e-commerce tra i negozi interessati dalle restrizioni (con la startup Vidra), per agevolare i pagamenti senza contatto e a distanza (con link e Qr Code) e per velocizzare le richieste di adesione alle moratorie e l'erogazione dei prestiti previsti dal decreto liquidità (in partnership con Credimi, in cui Banca Sella detiene una partecipazione). Sono stati previsti anche dei plafond per finanziare a condizioni agevolate l'acquisto da parte di imprese e famiglie di device digitali utili allo smartworkig e alla scuola a distanza. Le società del gruppo e i dipendenti hanno donato complessivamente 484 mila euro a organizzazioni e strutture sanitarie in diverse regioni italiane.

 

 














 

 

 

Biella,
10 febbraio 2021
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