Sella: positivi i risultati dei primi nove mesi del 2020
Comunicato stampa
Il gruppo Sella ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con risultati positivi e complessivamente in crescita, continuando a supportare i clienti nello scenario difficile determinato dalla pandemia. I Consigli d'amministrazione della capogruppo e di Banca Sella, infatti, hanno approvato i risultati al 30 settembre 2020 che, nonostante l'impatto dell'emergenza Covid-19 sull'economia, hanno confermato il buon andamento della raccolta, l'aumento del credito a famiglie e imprese e l'elevata solidità patrimoniale.
In questo scenario, il gruppo e la banca stanno assicurando la piena operatività dei propri servizi, adottando tutte le misure necessarie a tutelare la salute dei dipendenti e dei clienti. In tutti i casi possibili è stato adottato lo smartworking diffuso e le relazioni a distanza con i clienti vengono gestite efficacemente grazie ai canali digitali e a nuove soluzioni innovative. Questa accelerazione della trasformazione digitale, inoltre, è alla base anche del prossimo piano strategico, incentrato sull'ulteriore sviluppo dell'open banking, dei modelli di piattaforma e della promozione dell'ecosistema di innovazione aperta.
I risultati di Banca Sella
I risultati al 30 settembre 2020 di Banca Sella si sono chiusi con un utile netto di 25,7 milioni di euro, in leggera flessione rispetto ai 29,2 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente, principalmente per effetto delle maggiori rettifiche prudenziali per il rischio di credito, pari a 10,2 milioni di euro, per possibili ulteriori impatti futuri, non ancora manifestatisi, legati allo scenario macroeconomico generale determinato dal Covid-19.
A conferma del buon andamento e dell'elevata capacità di gestire le relazioni con i clienti anche a distanza attraverso i canali digitali, nei primi nove mesi dell'anno è stata registrata una crescita della raccolta e del risparmio gestito. La raccolta diretta è cresciuta del 7,3%, attestandosi a 11,8 miliardi di euro. La raccolta globale al valore di mercato è cresciuta del 3,6%, a 28,9 miliardi di euro. La raccolta netta è stata di 1,4 miliardi di euro. Gli impieghi si sono attestati a 7,5 miliardi di euro, in crescita del 2,3%.
Il margine di intermediazione è cresciuto dell'1,9%, a 275,1 milioni di euro, soprattutto grazie al buon andamento dell'attività finanziaria, all'elevata diversificazione del proprio modello di business, all'efficacia dei servizi tecnologi e delle soluzioni digitali nei servizi ai clienti. I ricavi netti da servizi sono diminuiti dell'1,1%, a 151,2 milioni di euro, mentre il margine di interesse è diminuito dell'1,2%, a 109,5 milioni di euro.
L'Npl Ratio netto è sceso al 3,3% dal 3,5% di fine 2019. Il Texas Ratio, che misura la capienza del patrimonio e degli accantonamenti rispetto ai rischi di credito, è migliorato scendendo a 51,4% e confermandosi tra i migliori del settore bancario italiano. Entrambi gli indicatori tengono conto delle rettifiche prudenziali legate allo scenario macroeconomico generale determinato dall'emergenza Covid.
Il costo del rischio di credito è stato pari a 61 centesimi di punto, di cui 21 centesimi relativi all'impatto delle rettifiche per prevedibili futuri effetti del Covid-19. Tale costo era di 44 centesimi di punto a fine 2019.
Confermata anche la solida posizione patrimoniale della banca, con un Cet1 del 15,82% e un Total Capital Ratio del 19,70% (erano rispettivamente al 15,10% e 18,93% a fine 2019). Positivi anche gli indicatori relativi alla liquidità: l'indice LCR è pari a 223,6%, mentre l'indice NSFR è pari a 154,7%, ampiamente superiori al limite minimo previsto del 100%.
Il Consiglio d'amministrazione di Banca Sella conferma che non proporrà di procedere alla distribuzione di dividendi fino al 1° gennaio 2021, termine indicato della raccomandazione della Banca Centrale Europa del 28 luglio scorso, esteso dalla Banca d'Italia alle banche sottoposte alla sua supervisione diretta. Banca Sella ripristinerà l'usuale politica di distribuzione dei dividendi relativi all'esercizio 2020 e all'esercizio 2019, questi ultimi allocati a riserve nel 2020, subordinatamente alle indicazioni che verranno fornite in merito dall'Autorità di Vigilanza successivamente al 1° gennaio 2021.
I risultati consolidati del Gruppo
Il buon andamento della banca si inserisce nel quadro più generale dei risultati positivi del gruppo Sella. I risultati consolidati al 30 settembre 2020 approvati dal Consiglio d'amministrazione di Banca Sella Holding, infatti, si sono chiusi con un utile di netto di 26,7 milioni di euro, in linea rispetto ai 26,4 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente.
In crescita i ricavi netti da servizi (+5,6% a 232,5 milioni di euro) e il margine di intermediazione (+5,6% a 458,1 milioni di euro), mentre risulta in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente il margine di interesse (-2,4% a 175 milioni di euro).
Particolarmente positivo l'andamento della raccolta a testimonianza della fiducia dei clienti: la raccolta diretta è cresciuta del 9,1% attestandosi a 13,9 miliardi di euro, mentre la raccolta globale al valore di mercato è cresciuta del 3,8% attestandosi a 40,9 miliardi di euro. La raccolta netta è stata di 2,2 miliardi di euro. Gli impieghi, comprensivi dei Pct, sono cresciuti del 9,1% a 9,1 miliardi di euro, mentre gli impieghi al netto dei Pct sono cresciuti del 3,4% a 8,6 miliardi di euro.
L'Npl Ratio netto è sceso al 3,4% dal 3,6% di fine 2019. Il Texas Ratio, che misura la capienza del patrimonio e degli accantonamenti rispetto ai rischi di credito è al 45,8%. Entrambi gli indicatori tengono conto delle rettifiche prudenziali legate allo scenario macroeconomico generale determinato dal Covid-19. Il costo del rischio di credito dei primi nove mesi è stato pari a 78 centesimi di punto, di cui 25 centesimi relativi all'impatto delle rettifiche per prevedibili futuri effetti del Covid-19. Tale costo era di 57 centesimi di punto a fine 2019.
Confermata la solida posizione patrimoniale con il Cet1 del Gruppo pari a 11,75% e il Total Capital Ratio pari a 13,69%, rispetto all'11,41% e al 13,44% di fine 2019, con entrambi gli indicatori ampiamente superiori alle soglie richieste.