Gruppo Sella: positivi i risultati al 30 settembre 2024 continua la strategia di crescita
Crescita sostenuta della raccolta globale (+19,2%) e degli impieghi (+5,3%)
Il margine d’intermediazione sale a 798,6 milioni di euro (+6,9% rispetto a settembre 2023)
Utile netto di gruppo a 124,1 milioni di euro, ROE all’11,2%
Comunicato stampa
Redditività
- Utile netto consolidato di gruppo: 124,1 milioni di euro (95,3 milioni di euro di pertinenza della capogruppo)
- ROE di Gruppo (annualizzato): 11,2%
Andamento economico & Efficienza
- Margine d’intermediazione: 798,6 milioni di euro (+6,9% rispetto a settembre 2023)
- Margine d’interesse: 422,4 milioni di euro (+6,5% rispetto a settembre 2023)
- Ricavi netti da servizi: 322,2 milioni di euro (+3,6% rispetto a settembre 2023)
- Costi operativi: 556 milioni di euro (+12,3% rispetto a settembre 2023)
- Cost/Income ratio: 69% (era 65,9% a settembre 2023)
Andamento raccolta e impieghi
- Raccolta globale: 63,2 miliardi di euro (+19,2% rispetto a settembre 2023)
- Raccolta netta globale: +4,9 miliardi di euro (+3,6 miliardi di euro a settembre 2023)
- Totale impieghi: 11,5 miliardi di euro (+5,3% rispetto a settembre 2023)
- Nuove erogazioni rateali: 2,4 miliardi di euro (2,2 miliardi di euro a settembre 2023)
Solidità patrimoniale
- Gruppo Sella - CET1: 13,38% (13,53% al 30/09/2023) - Total Capital Ratio: 15,57% (15,40% al 30/09/2023)
- Banca Sella – CET1: 19,76% (19,31% al 30/09/2024 – Total Capital Ratio: 21,62% (21,64% al 30/09/2023)
- Banca Patrimoni Sella & C. – CET1: 15,41% (13,64% al 30/09/2023) – Total Capital Ratio: 15,41% (13,64% al 30/09/2023)
Liquidità & Asset quality
- LCR: 207,14% (era 218,9% a settembre 2023)
- NSFR: 143,15% (era 137,3% a settembre 2023)
- L/D ratio: 59% (era 63,3% a settembre 2023)
- NPL ratio lordo: 2,9% (era 3,1% a settembre 2023)
- NPL ratio netto: 1,5% (era 1,7% a settembre 2023)
- Coverage NPL: 49% (era 45,5% a settembre 2023)
- Coverage sofferenze: 65,2% (era 63,7% a settembre 2023)
- Costo del credito (annualizzato): 45 bps (era 32 bps a settembre 2023)
- Texas Ratio: 21,4% (era 22,9% a settembre 2023)
Persone & Investimenti
- Clienti: 1,4 milioni (ca. +106.000 rispetto a settembre 2023)
- Team Sella: 6.516 persone (+265 rispetto a settembre 2023)
- Investimenti (non immobiliari): 70,5 milioni di euro (erano 76,2 milioni a settembre 2023)
Si prega di fare riferimento alla sezione ‘Note esplicative e metodologiche’ in calce al documento per chiarimenti sulla composizione delle poste economiche, degli aggregati patrimoniali e delle metriche finanziarie utilizzate, oltre alle principali definizioni dei termini utilizzati in questo comunicato stampa.
Il Consiglio di Amministrazione della capogruppo Banca Sella Holding ha approvato oggi i risultati consolidati al 30 settembre 2024, che confermano l’andamento positivo del percorso di crescita sostenibile del gruppo, in linea con gli obiettivi di sviluppo prefissati. Il trend positivo ha riguardato tutte le aree di business, evidenziandone il progressivo rafforzamento e confermando l’efficacia della strategia basata su un’ampia diversificazione delle fonti di ricavo.
Prosegue il piano strategico "Make an Impact”, avviato all’inizio dell’anno, che mira al conseguimento di target di impatto misurabili, affinché il gruppo sia riconosciuto per la qualità dei servizi e della consulenza offerta, oltre alla sua capacità di generare impatto positivo sociale, economico, ambientale e per il territorio.
L’utile netto consolidato di gruppo è stato pari a 124,1 milioni di euro (+2,4% rispetto a settembre 2023 senza considerare la componente non ricorrente derivante dalla partnership strategica con il Gruppo Sesa). Il ROE si è attestato all’11,2%, frutto del buon andamento dei margini, che hanno beneficiato di un’attività commerciale dinamica anche nel terzo trimestre dell'anno, tipicamente caratterizzato da aspetti di stagionalità, nonostante il contesto macroeconomico internazionale che rimane incerto e complesso.
Il margine d'intermediazione ha raggiunto 798,6 milioni di euro, registrando un aumento del 6,9% rispetto a settembre 2023.
Gli impieghi hanno continuato a crescere, raggiungendo 11,5 miliardi di euro (+5,3% rispetto a settembre 2023), in controtendenza rispetto al calo che ha interessato il settore. In un contesto economico particolarmente complesso, il gruppo ha erogato 2,4 miliardi di euro nei primi nove mesi dell'anno, continuando a mantenere un’attenzione rigorosa alla qualità delle erogazioni, adottando le tradizionali politiche prudenziali. Questo risultato dimostra come il gruppo rappresenti un solido punto di riferimento per famiglie e imprese e sia capace di fornire risposte chiare e tempestive alle esigenze dei clienti (sono stati 106.000 i nuovi clienti negli ultimi dodici mesi, 173.000 considerando anche i clienti della fintech Hype detenuta in joint venture paritetica con illimity).
La raccolta globale ha registrato una crescita costante, attestandosi a 63,2 miliardi di euro (+19,2% rispetto a settembre 2023) con flussi di raccolta globale netta positivi da inizio anno pari a 4,9 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi di euro in raccolta gestita. Grazie a questi risultati il gruppo si conferma tra i primi intermediari in Italia nell’ambito della raccolta e gestione del risparmio.
Anche nel settore dei sistemi di pagamento, il gruppo ha registrato un’ulteriore espansione. I servizi di acquiring (Pos ed e-commerce) e issuing registrano una crescita dei volumi transati del 10% rispetto a settembre 2023.
L’andamento economico-patrimoniale del gruppo
L’utile netto consolidato del Gruppo Sella al 30 settembre 2024 è stato pari a 124,1 milioni di euro rispetto ai 140,6 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno, su cui aveva inciso la plusvalenza derivante dalla partnership strategica con il Gruppo Sesa, pari a 20 milioni di euro lordi. Al netto di tale componente non ricorrente, dunque, l’utile netto consolidato di gruppo risulta in crescita del 2,4%. Sempre al netto degli effetti della citata operazione societaria, l’utile netto consolidato di pertinenza della capogruppo, che esclude la quota di pertinenza di soci terzi presenti nell’azionariato di diverse società del gruppo, è stato pari a 95,3 milioni di euro, in crescita del 7,4% anno su anno.
Da un punto di vista industriale, la crescita del risultato d’esercizio risulta ancor più significativa considerando che i risultati economici al 30 settembre 2023 includevano una differente contribuzione ai fondi di risoluzione derivante dalla loro competenza temporale (6,6 milioni di euro al SRF, contributo contabilizzato a marzo 2023 e non dovuto nel corrente esercizio, a fronte di 16,3 milioni di euro quale quota al DGS, quest’anno richiesta a giugno invece che a dicembre dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi), e non erano impattati dai rimborsi riconosciuti dal gruppo alla clientela a seguito del disservizio informatico verificatosi nel corso del mese di aprile.
Il margine di interesse si è attestato a 422,4 milioni di euro in crescita del 6,5% rispetto a settembre 2023 (pari a 396,7 milioni di euro), beneficiando delle dinamiche positive dello spread commerciale, stabile nel terzo trimestre, dell’aumento degli impieghi medi e della buona gestione della raccolta. I ricavi netti da servizi ammontano a 322,2, in crescita del 3,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando erano pari a 311 milioni di euro. L’incremento è stato trainato dai servizi d’investimento e risultano anche in crescita i sistemi di pagamento, la bancassurance, l’attività di corporate investment banking e i servizi di orchestrazione dei pagamenti in ambito di Open Finance. Il risultato netto dell’attività finanziaria, positivo per 54 milioni di euro, si confronta con i 39 milioni di euro del settembre 2023.
In virtù di tali dinamiche, nei primi nove mesi dell’anno il margine di intermediazione si è attestato a 798,6 milioni di euro con un incremento del 6,9% rispetto a settembre 2023. Il buon andamento del margine di intermediazione riflette l’ottimo livello di diversificazione e di sviluppo raggiunto dai business in cui il gruppo è impegnato, evidenziato dalla ripartizione gestionale per ambiti di attività.
In particolare, i servizi di investimento hanno generato ricavi pari a 148,1 milioni di euro (+8,9% rispetto a settembre 2023), sostenuti dal buon andamento dell’attività di negoziazione e di collocamento, e dall’incremento dei volumi di raccolta qualificata. I sistemi di pagamento hanno sviluppato margini complessivi per 80,5 milioni di euro (+2,9% rispetto a settembre 2023) e i volumi transati complessivi legati ai servizi di acquiring (Pos ed e-commerce) ed issuing sono cresciuti del 10%. Le piattaforme di open finance, degli open payments e dell’offerta a terzi di servizi tecnologici hanno generato ricavi per 34 milioni di euro (+11% rispetto a settembre 2023, +6,5% escludendo il contributo di JudoPay, entrata nel perimetro del gruppo nell’agosto 2023). Importante anche la crescita dei ricavi ricorrenti pari al 20% (+14% escludendo il contributo di JudoPay) che rappresentano al 30 settembre il 76% dei ricavi totali. La finanza ha chiuso il periodo con margini d’intermediazione pari a 78,3 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 62,8 milioni di euro registrati a settembre 2023. Il corporate investment banking, per il consolidato dei prodotti M&A, private debt e leveraged finance, ha registrato la miglior performance dalla sua nascita sia in termini di operazioni concluse (24 closing) che per margini (9,8 milioni di euro, +19,7%).
Nei primi nove mesi del 2024, i costi operativi sono aumentati del 12,3% rispetto a settembre 2023, attestandosi a 556 milioni di euro, in linea con le previsioni gestionali di sviluppo. Il dato riflette principalmente la crescita dell’organico del Team Sella (che ha raggiunto 6.516 risorse, +265 rispetto a settembre 2023, +127 da inizio anno), necessaria ad accompagnare lo sviluppo del gruppo, e i maggiori oneri conseguenti al rinnovo del CCNL del Credito per la quota decorrente dal 1° luglio 2023, e che dunque non gravano sui dati dei primi sei mesi dello scorso anno. Anche le altre spese amministrative sono risultate in crescita e sono impattate dalla già citata differente contribuzione ai fondi di risoluzione e dalle maggiori spese a supporto principalmente della crescita prevista a piano (oneri per servizi IT, oltre a maggiori costi per servizi ai sistemi di pagamento, information provider e spese di formazione). Crescono anche gli ammortamenti, come diretto effetto dei costanti investimenti effettuati negli ultimi anni e quelli in corso di realizzazione a supporto delle progettualità strategiche.
Gli investimenti effettuati nei primi nove mesi dell’anno sono stati pari a 70,5 milioni di euro (erano 76,2 milioni di euro nell’equivalente periodo del 2023) esclusa la componente immobiliare.
Il Cost to Income si è attestato a 69% (era 65,9% nel settembre 2023), in crescita di 310 bps, mentre si attesterebbe a 68% (era 67,4% a perimetro confrontabile nel settembre 2023) escludendo
la differente contribuzione ai fondi di risoluzione, gli effetti economici per i rimborsi riconosciuti dal gruppo alla clientela a seguito del disservizio informatico verificatosi nel corso del mese di aprile.
Il risultato di gestione dei primi nove mesi risulta essere pari a 242,6 milioni di euro in calo rispetto ai 251,7 milioni di euro del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Normalizzando per gli effetti sopra descritti in ambito di Cost to Income, il risultato di gestione risulta essere pari a 254 milioni di euro, in crescita del 5,4% rispetto al valore dell’esercizio precedente, pari a 241 milioni di euro calcolato a perimetro confrontabile.
In merito all’evoluzione di raccolta e impieghi, la raccolta globale a valore di mercato si è attestata a 63,2 miliardi di euro, in crescita anche nel terzo trimestre, e registrando un aumento del 19,2% rispetto al valore dello stesso periodo dello scorso anno e dell’11,9% rispetto a fine 2023, con una crescita assoluta pari a 10,2 miliardi di euro rispetto al valore di settembre 2023. Tale incremento è stato guidato per circa 4,9 miliardi di euro da nuovi flussi di raccolta netta globale, e per circa 1,8 miliardi di euro dall’effetto corsi.
La raccolta diretta al netto dei Pct ha raggiunto i 18,5 miliardi di euro, in crescita sia rispetto al valore di settembre 2023 per 1,6 miliardi di nuova raccolta (+9,4%) sia da inizio anno (+2,3%), e nonostante la maggior propensione in questa fase economica da parte dei clienti verso la sottoscrizione dei Titoli di Stato emessi nel periodo.
La raccolta amministrata è stata pari a 21,5 miliardi di euro, in crescita del 31,2% rispetto a settembre dell’anno scorso (+21% da inizio anno), per un flusso di amministrato netto pari a 3,5 miliardi di euro e un effetto corsi di 1,6 miliardi di euro.
La raccolta gestita ammonta a 23,7 miliardi di euro, in aumento del 16,9% su base annua (+12,2% da inizio anno), con la nuova raccolta che si è attestata a 1,5 miliardi di euro e un effetto corsi di 1,9 miliardi di euro.
Lo stock di raccolta qualificata a valore di mercato ha raggiunto i 27 miliardi di euro, grazie a flussi netti positivi per 2,2 miliardi di euro da inizio anno, di cui 1,5 miliardi in gestito.
Gli impieghi commerciali hanno complessivamente fatto registrare un importante sviluppo in un contesto di mercato che rimane sfidante, anche per via di un livello di tassi che ancora frena la domanda di credito, raggiungendo gli 11,5 miliardi di euro, in costante crescita sia verso settembre 2023 (+5,3%) sia rispetto alla fine dello scorso anno (+3,8%). Il gruppo si è distinto per la dinamicità nel settore sostenendo nuovi e vecchi clienti nelle loro esigenze di finanziamento, pur mantenendo i tradizionali ed elevati standard prudenziali in termini di politiche di erogazione del credito. L’ammontare delle nuove erogazioni nei primi nove mesi è stato pari a 2,4 miliardi di euro, in crescita di 0,2 miliardi di euro rispetto a quanto fatto registrare nello stesso periodo dell’anno precedente.
Si conferma solida la qualità del credito, con le rettifiche che si attestano a 38,8 milioni di euro, superiori di circa 14 milioni di euro rispetto a settembre 2023, ed esprimono un costo del rischio di credito pari a 45 bps (era 32 bps nel corrispondente periodo dello scorso anno), inferiore rispetto alle proiezioni gestionali e che incorpora anche le attività di credito al consumo in cui il gruppo è impegnato. L’andamento è in linea con le dinamiche di settore che vedono il costo del rischio normalizzarsi a livelli più alti rispetto a quelli osservati lo scorso anno.
Al 30 settembre 2024, la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 49%, in crescita rispetto al dato di settembre 2023 (pari a 45,5%) ed in linea con la fine dell’anno precedente (pari a 48,8%). Analoga tendenza per il tasso di copertura delle sofferenze che si attesta a 65,2% (era 63,7% a settembre 2023 e 64,8% a fine 2023).
L’Npl Ratio netto è stato pari a 1,5% (era 1,7% a settembre 2023 e 1,6% a fine 2023) e l’Npl Ratio lordo al 2,9% (era 3,1% a settembre 2023 e 3% a fine 2023). Il Texas Ratio è al 21,4% (era 22,9% a settembre 2023 e 22,7% a fine 2023).
Si conferma la tradizionale solidità patrimoniale, ampiamente superiore agli standard richiesti: il Cet1 Ratio è pari al 13,38%, il Tier 1 Ratio al 13,62% e il Total Capital Ratio al 15,57% (erano rispettivamente 13,53%, 13,77% e 15,40% a settembre 2023). La leggera flessione riflette la normale evoluzione operativa del business. Notevolmente superiori ai limiti minimi previsti anche gli indicatori di liquidità: LCR al 207,14% e NSFR al 143,15% (erano 218,9% e 137,2% a settembre 2023; la soglia minima richiesta per entrambi è 100%).
A seguito delle comunicazioni ricevute da parte di Banca d'Italia, al gruppo Sella è stato richiesto di rispettare, a partire dal 1° gennaio 2027, un requisito minimo di fondi propri e passività eleggibili in caso di risoluzione “MREL” pari a 21,75%, comprensivo delle riserve di capitale. Il piano di funding triennale previsto, completamente rispettato per il 2024, consente di raggiungere pienamente tale obiettivo.
Alcune delle voci economiche descritte sono state impattate dal disservizio informatico verificatosi nell’aprile scorso, legato ad un aggiornamento del sistema operativo su alcuni server. La natura straordinaria dell’anomalia ha inciso sui tempi di ripristino, interessando alcuni servizi on-line e le transazioni effettuate con carte di debito, mentre la rete di succursali e l’attività bancaria hanno continuato a funzionare regolarmente. Il gruppo ha risarcito i danni diretti alla propria clientela ed alle società terze collegate ai suoi sistemi, e ha deciso autonomamente di rimborsare i canoni e i costi dei servizi impattati, ottenendo il loro apprezzamento. La prima categoria di interventi è stata contabilizzata tra gli oneri di gestione connessi a rischi operativi e dunque nei costi operativi, mentre la seconda a diretta riduzione delle relative voci di ricavo.
L’andamento delle principali società del gruppo
I risultati di Banca Sella
Banca Sella ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con risultati positivi. L’utile netto è stato pari a 130,4 milioni di euro, in lieve diminuzione rispetto ai 132,5 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno (-1,6%). Il confronto mostrerebbe una crescita rispetto all’anno precedente (+4%) se si escludessero gli effetti della contribuzione anticipata ai fondi di risoluzione derivante dalla differente competenza temporale delle quote devolute rispetto all’anno precedente (3 milioni di euro per il SRF imputati nei primi nove mesi del 2023, contributo non dovuto nel corrente esercizio, a fronte di 14,2 milioni di euro per il DGS nel 2024, quota richiesta a giugno invece che a dicembre dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi). Il Roe della banca si è attestato al 18% (era 20,7% a settembre 2023). Ulteriormente rafforzata la tradizionale solidità patrimoniale, con il Cet1 al 19,76% e il Total Capital Ratio al 21,62% (erano 19,31% e 21,64% a settembre 2023). Molto positivi anche gli indicatori relativi alla liquidità che si attestano ampiamente sopra i limiti previsti: l’indice LCR è pari a 262,7%, mentre l’indice NSFR è pari a 161,1% (erano 260,4% e 156,3% a settembre 2023; per entrambi i limiti minimi previsti sono pari al 100%). A seguito delle comunicazioni ricevute da parte di Banca d'Italia, a Banca Sella è stato richiesto di rispettare, a partire dal 1° gennaio 2027, un requisito minimo di fondi propri e passività eleggibili in caso di risoluzione “MREL” pari a 18,50%, comprensivo delle riserve di capitale. Il piano di funding triennale previsto, completamente rispettato per il 2024, consente di raggiungere pienamente tale obiettivo.
Gli indici di qualità del credito si confermano solidi: il costo del rischio di credito si è attestato a 22 bps (era 19 bps a settembre 2023 e 26 bps a fine 2023). L’Npl Ratio netto è in diminuzione all’1,4% (era 1,6% a settembre 2023 e 1,5% a fine 2023) e l’Npl Ratio lordo al 2,5% (era 2,7% sia a settembre 2023 sia a fine 2023). L’indice Texas Ratio è migliorato al 21% (era 24,2% a settembre 2023 e 23,7% a fine 2023).
La raccolta globale al valore di mercato si è attestata a 38,3 miliardi di euro, con un incremento del 13,2% rispetto a settembre 2023 e dell’8,2% rispetto alla fine dello scorso anno. La raccolta netta globale nei primi nove mesi dell’anno è stata positiva per 2 miliardi di euro, sostenuta dalla crescita della raccolta indiretta. Nel periodo gli impieghi a supporto delle attività di famiglie e imprese hanno raggiunto i 9,6 miliardi di euro, in aumento del 3,7% rispetto a settembre 2023 e del 2,1% da inizio anno.
Positiva la crescita del margine di intermediazione (+7,5% rispetto a settembre 2023, a 513,2 milioni di euro) grazie all’aumento del margine di interesse (+9,4% a 315,6 milioni di euro) e dei ricavi netti da servizi (+1,1% a 187 milioni di euro); questi ultimi registrerebbero una crescita maggiore (+2,3%) se si escludessero gli effetti dei rimborsi riconosciuti dalla Banca ai clienti a seguito del disservizio informatico avvenuto nel mese di aprile. In significativa crescita il risultato netto da attività finanziaria (+169,5% a 10,7 milioni di euro).
I costi operativi sono in aumento dell’11,5% rispetto a settembre 2023, principalmente per le dinamiche di crescita degli organici e degli investimenti realizzati dalla Banca, oltre che per gli effetti derivanti dal rinnovo del CCNL del Credito e per la diversa contribuzione ai fondi di risoluzione. Il Cost to Income si attesta al 58,3% (era 56,2% a settembre 2023). L’indicatore si attesterebbe a 56,1% escludendo gli effetti della differente contribuzione ai fondi di risoluzione derivante dalla competenza temporale delle quote devolute tra i due esercizi.
Nell’ambito della strategia di crescita, Banca Sella ha ulteriormente rafforzato il proprio modello di servizio basato sulla consulenza specializzata e ha continuato a fornire risposte complete ed efficaci alle esigenze di famiglie e imprese con lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi ad elevato contenuto tecnologico in tutti gli ambiti in cui opera, dal wealth management evoluto al corporate e investment banking fino al retail e commercial banking.
Banca Patrimoni Sella & C.
Banca Patrimoni Sella & C., specializzata nella gestione e amministrazione dei patrimoni della clientela privata e istituzionale, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con un utile netto di 19 milioni di euro, in lieve flessione rispetto ai 21,8 milioni di euro di settembre 2023. Gli asset under management si sono attestati a 25,9 miliardi di euro, con un incremento del 26,9% rispetto a settembre 2023 e del 16,5% rispetto alla fine dello scorso anno. La raccolta netta complessiva è stata pari a 2,6 miliardi di euro, mentre la raccolta netta qualificata progressiva ha raggiunto quota 1,5 miliardi di euro, beneficiando dell’interesse dei clienti verso forme di risparmio gestito. Sui risultati hanno inciso sia il buon andamento delle commissioni attive, a seguito dell’ulteriore crescita dimensionale della banca, sia l’apporto positivo del margine d’interesse e degli utili derivanti dall’operatività sul portafoglio titoli di proprietà. Il Cet1 e il Total Capital Ratio sono risultati entrambi pari a 15,41% (erano entrambi 13,64% a settembre 2023).
Tra le controllate di Banca Patrimoni Sella & C., Sella Sgr, la società di gestione del risparmio del gruppo, ha chiuso i primi nove mesi con utile netto di 2,04 milioni di euro, in crescita del 23,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, e con masse gestite pari a 4,96 miliardi di euro (+21,2% rispetto al 30 settembre 2023). Sella Fiduciaria, società che svolge attività fiduciaria e di family office, invece, ha chiuso il periodo con masse complessive pari a 1,8 miliardi di euro, in crescita del 10,7% rispetto a settembre 2023. Sono stati 700 i mandati fiduciari aperti, 18 i trust amministrati e 19 i contratti di family office.
Fabrick e l’ecosistema fintech
Prosegue lo sviluppo e la crescita del gruppo Sella nell’Open Finance attraverso l’attività della società specializzata Fabrick e delle sue controllate (Codd&Date, dpixel, Fabrick Solutions Spain e Judopay – quest’ultima entrata nel perimetro ad agosto 2023) che hanno chiuso i primi nove mesi del 2024 con ricavi netti complessivi pari a 45 milioni di euro, in crescita del 14,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In crescita anche la componente dei ricavi ricorrenti (+24,7% rispetto a settembre 2023), che rappresenta il 72% del totale dei ricavi (era 67% nel settembre 2023)
In aumento anche il numero dei clienti: le controparti collegate in piattaforma a settembre sono state 612 (+43% rispetto a settembre 2023) e hanno generato un aumento significativo delle API call a oltre 1,18 miliardi al mese. Nel corso del terzo trimestre Fabrick ha siglato diverse partnership per abilitare alcuni operatori del settore energia alle funzionalità innovative della piattaforma di Open finance.
Al 30 settembre il business dei pagamenti ha raggiunto i 121.000 clienti (+10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e ha generato un controvalore delle transazioni Pos ed e-commerce pari a 20,5 miliardi di euro (+9%).
La community del Fintech District, nel cui ambito vengono sviluppati progetti di open innovation, a fine settembre contava 301 fintech associate. Sono oltre 50, invece, le aziende corporate con cui sono state avviate collaborazioni negli anni.
Note esplicative e Metodologiche
Utile netto consolidato di gruppo: rappresenta l’utile d’esercizio di pertinenza della holding capogruppo (Banca Sella Holding) comprensivo della quota di pertinenza di soci terzi (presenti in alcune delle società poste sotto il controllo, la direzione e il coordinamento della Holding Capogruppo, Banca Sella Holding), prodotto in proprio e dalle società controllate e consolidate integralmente (Banca Sella S.p.A., Banca Patrimoni Sella & C. S.p.A., Fabrick S.p.A. le principali ed altre presenti nell’elenco completo dei rapporti di partecipazione a pag. 21 della relazione di bilancio Consolidato al 30 giugno 2024) al netto di elisioni e rettifiche infragruppo.
ROE annualizzato: rapporto tra l’utile d'esercizio, calcolato annualizzando il consuntivo dell’anno in corso senza eventi non ricorrenti ed aggiungendo l’impatto degli eventi non ricorrenti già registrati nel periodo, e la somma delle voci Riserve, Sovrapprezzi di emissione, Capitale, Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) e la componente dell’utile di terzi dello Stato Patrimoniale Passivo.
Cost/Income ratio: rapporto tra costi operativi, dedotta l’IRAP sul costo del personale e al netto delle perdite connesse a rischi operativi al numeratore, e margine di intermediazione al denominatore.
Raccolta globale: somma di raccolta diretta e raccolta indiretta al netto dei Pct.
Raccolta netta globale: variazione dello stock di raccolta al netto dell’effetto corsi.
CET1 Ratio: Per il gruppo Sella vi è coincidenza tra il CET1 ratio “fully loaded” e CET1 ratio “phased-in”, avendo il Gruppo rinunciato, in sede di adozione dei modelli AIRB, al beneficio del phased-in sul CET1 ratio ex IFRS9. I ratios patrimoniali indicati sono stati calcolati includendo il risultato di periodo per la quota parte non destinata a dividendi.
LCR: Indicatore di liquidità a breve termine calcolato come rapporto tra lo stock di attività liquide di elevata qualità (high quality liquid assets, HQLA) non vincolate, composto da contanti o attività facilmente liquidabili e il totale dei deflussi di cassa netti su un periodo di 30 giorni. Questo rapporto deve mantenersi a un livello pari almeno al 100% su base continuativa.
NSFR: Indicatore di liquidità a più lungo termine definito come rapporto tra l’ammontare di provvista stabile disponibile e l’ammontare di provvista stabile obbligatoria. Questo rapporto deve mantenersi a un livello pari almeno al 100% su base continuativa
L/D ratio: loan to deposit ratio ovvero il rapporto tra impieghi per cassa al netto dei pronti contro termine attivi e la raccolta diretta.
NPL ratio lordo: calcolato come rapporto tra i crediti verso clientela deteriorati lordi sugli impieghi per cassa lordi verso clientela, esclusi i Pct.
NPL ratio netto: calcolato come rapporto tra i crediti verso clientela deteriorati netti sugli impieghi per cassa netti verso clientela, esclusi i Pct.
Costo del credito (annualizzato): rapporto tra il totale rettifiche/riprese di valore per rischio di credito del conto economico riclassificato (annualizzate) e gli impieghi per cassa al netto Pct a fine periodo.
Texas Ratio: rapporto tra i non performing loans e il capitale netto tangibile (ovvero il capitale al netto delle immobilizzazioni immateriali) sommato alle rettifiche di valore su crediti accantonate per fronteggiare le perdite sui crediti
Clienti senza Hype: rappresenta la somma dei clienti di tutte le società del gruppo Sella consolidate integralmente, escludendo i clienti comuni e senza considerare Hype, la challenger bank del gruppo in joint venture paritetica con illimity (50%), consolidata a patrimonio netto
Clienti con Hype: rappresenta la somma dei clienti di tutte le società del gruppo Sella consolidate integralmente, escludendo i clienti comuni, e dei clienti di Hype, la challenger bank del gruppo detenuta in joint venture paritetica con illimity (50%), consolidata a patrimonio netto.
Team Sella: s’intende l’insieme delle persone che collaborano col gruppo Sella. Oltre ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato (sia a tempo indeterminato sia a tempo determinato) compresi i dipendenti di Hype detenuta in joint venture paritetica con illimity, vi rientrano anche i collaboratori caratterizzati da una tipologia di collaborazione differente il cui rapporto con il gruppo presenta caratteri di stabilità e durata. Ad esempio: (1) consulenti finanziari e agenti abilitati all’offerta fuori sede, (2) agenti in attività finanziaria (agenti assicurativi, agenti attivi finanziari e mediatori creditizi) e loro eventuali collaboratori, (3) persone con altre forme di collaborazione, stabile e duratura, con il Gruppo che prestano un contributo rilevante.
Investimenti: ci si riferisce ai costi capitalizzati (CAPEX: Capital Expenditure)
Deposit guarantee scheme (DGS): fondo di assicurazione a tutela dei depositi costituito nell’ambito dell’Unione bancaria e gestito dal sistema di vigilanza unico dell’Eurozona.
Single resolution Fund (SRF): fondo di risoluzione costituito dalla BCE e gestito dal sistema di vigilanza unico dell’Eurozona, nell’ambito del meccanismo unico di risoluzione europeo.
Open Finance: business line del gruppo comprendente Fabrick, Fabrick Solutions Spain, Codd&Date, Alternative Payments, dPixel, società che offrono soluzioni innovative e servizi finanziari evoluti ad istituzioni finanziarie, imprese e fintech, accelerando l’apertura e la creazione di interazioni col settore bancario favorendo il cosiddetto fenomeno dell’open banking. Le società sviluppano soluzioni che facilitano l’accesso di operatori esterni, finanziari e non, alle piattaforme di open finance e core banking, orchestrando dati, servizi e pagamenti e promovendo soluzioni di embedded finance che integrano direttamente servizi finanziari in piattaforme e applicazioni non finanziarie.
CCNL del Credito: contratto collettivo nazionale di lavoro per il settore del credito sottoscritto in data 26/11/2023 e decorrenza 01/07/2023.
C/I ratio normalizzato: pro-formazione del dato contabile al fine di enucleare le poste aventi carattere di straordinarietà o non ricorrenza. Il ratio esclude gli effetti dei minori ricavi conseguenti ai rimborsi riconosciuti alla clientela a seguito del disservizio informatico di aprile, la diversa competenza temporale dei fondi di risoluzione e le spese per alcune importanti progettualità.
Risultato di gestione normalizzato: pro-formazione del dato contabile al fine di enucleare le poste aventi carattere di straordinarietà o la cui natura seppur operativa presenti carattere di transitorietà e asimmetria tra i due periodi di comparazione o non ricorrenza. Il dato esclude gli effetti dei minori ricavi conseguenti ai rimborsi riconosciuti alla clientela a seguito del disservizio informatico di aprile e la diversa competenza temporale dei fondi di risoluzione.
Raccolta qualificata: ammontare della raccolta sotto contratti di consulenza ed include prodotti di risparmio gestito, titoli in amministrato e raccolta diretta.
Raccolta diretta commerciale: ammontare dei depositi a termine e a vista ed esclude la raccolta istituzionale.